Il fenomeno è esploso con il lockdown: costrette in casa, molte persone hanno fatto ordine negli armadi e scovato capi tanto amati, ma messi in disparte a causa di buchi e strappi. Avendo più tempo a disposizione, invece di buttarli hanno provato a cimentarsi nel rammendo, anche grazie ai moltissimi video presenti sul web che spiegano come aggiustare con creatività maglioni, jeans, tessuti di ogni tipo. E così il rammendo creativo, che è un tipo di ricamo alla portata anche di chi non è un esperto di quest’arte, ha conquistato tanti fan, che a loro volta hanno rilanciato con orgoglio sui social le loro creazioni, all’insegna del “vissuto e imperfetto è bello”.
Dalle nonne alle nipoti, passando per il Giappone
Un tempo la moda non era usa e getta, si compravano pochi capi, spesso di ottimi tessuti e materiali e si cercava di farli durare il più possibile. Le nostre nonne erano esperte nel rivoltare cappotti, sostituire polsini lisi, cucire toppe sui gomiti. Oggi le grandi catene ci propongono di continuo nuove collezioni a prezzi stracciati che sostituiscono le precedenti e il turn over nei nostri guardaroba è incessante. Ma c’è una nuova tendenza, che si sta affermando anche tra le più giovani: recuperare il bel maglione di cachemire del papà, oppure comprarlo a un mercatino dell’usato e valorizzarne i segni del tempo (tipo i buchini lasciati dalle tarme) personalizzandolo con un rammendo creativo. Come? Per esempio evidenziando i fori con una cucitura circolare in lana di colore a contrasto, oppure, se il buco è più grande, trasformandolo in un quadrato di cui riprendere le maglie realizzando una vivace toppa.
Anche i jeans diventano terreno di sperimentazione: al posto delle vecchie toppe un po’ cheap, il trend vede protagonista l’antica tecnica giapponese del Sashiko. Sotto lo strappo viene inserito un altro pezzo di tessuto, rigorosamente riciclato (tipo un lembo di una vecchia cravatta di seta), e poi si procede a fissare il tutto con l’ago, grazie a tanti piccoli punti a distanza regolare, con un filo di colore in armonia o a contrasto. Il risultato è non solo una riparazione molto robusta, ma soprattutto un pezzo unico, originale e irripetibile.
A scuola di idee e manualità
C’è chi impara da sola, facendosi ispirare dalla grande quantità di video e tutorial disponibili in rete. Per esempio www.visiblemending.com, o www.tomofholland.com, o www.sashiko.it, oppure su instagram #mendersofinstagram o #visiblemending, oppure su youtube 5minuticreativi. Sono disponibili anche corsi online, per esempio su Domestika: Embroidery: clothing repair di Gabriela Martínez di Ofelia & Antelmo, dall’approccio molto creativo.
Ci sono anche alcuni libri: Darning. Repair Make Mend di Hikaru Noguchi (26 euro), o Visible Mending: Artful Stitchery to Repair and Refresh Your Favorite Things, di Jenny Wilding Cardon (23 sterline). In italiano: I vestiti che ami durano a lungo, di Orsola de Castro (18 euro).