Sicuramente sono stati i fast food a rompere una sorta di tabù: fino a qualche anno fa, andare al ristorante con i bambini era sempre un'impresa. Ci si sentiva a disagio, in un certo senso tollerati. Non solo. Niente menù per gli under ten, molto raramente seggioloni per piccoli di pochi anni. Adesso, per fortuna, le cose sono cambiate: molti locali si stanno attrezzando, anche con piatti semplici, dalla cotolettina alla paillard, alle adorate patatine fritte. E la pizza, non dappertutto, ma abbastanza di frequente, viene proposta anche in versione baby, ossia con un diametro ragionevole. Ovvio, l'alta ristorazione non prevede questi optional: in generale, esiste uno scarso interesse e altrettanto scarsa attenzione per i piccoli clienti, cosa che in molti locali stellati all'estero non succede. Quindi, il consiglio è di evitare il locale fashion e puntare su quelli dove sappiamo-pensiamo di trovare un'accoglienza gradevole e cibi adatti anche per loro. Al di là del problema della mancanza di attrezzature per i bambini, vale comunque la pena insegnare ai nostri figli - soprattutto ai più grandicelli - qualche minima regola di bon ton: bastano 4 semplici regole.
4 REGOLE FONDAMENTALI
1 Insegniamo ai nostri figli, anche con l'esempio, a non urlare: tenere il tono della voce basso al ristorante è buona educazione, e se proprio qualche urlo ci scappa, cerchiamo
di fare finta di niente per non aumentare il disagio acustico ai vicini di tavola.
2 Devono imparare ad avere un atteggiamento gradevole con il personale: i bambini, forse sentendosi serviti e riveriti come dei principini, a volte assumano un'aria un po' sprezzante con chi sta facendo il proprio lavoro. Su questo punto non bisogna transigere: massima cortesia e riguardo.
3 Non avere gli occhi più grandi della bocca. È un vecchio proverbio, ma sempre validissimo, quindi invitiamo i ragazzini a non ordinare un sacco di cose e poi avanzare cibo nel piatto. Meglio un poco di tutto e semmai fare il bis.
4 Non scambiare il ristorante per un parco giochi. Ossia, girare o correre fra i tavoli mentre si mangia o si aspetta il conto, mettere le dita nel carrello dei dolci, disturbare gli altri commensali. Piuttosto, se effettivamente la situazione diventa insostenibile - magari per la lentezza del servizio - uno dei genitori dovrebbe alzarsi e accompagnare i piccoli fuori, a sgranchirsi le gambe per qualche minuto.
LOCALI A MISURA DI BAMBINO
Gli apripista sono stati soprattutto Olanda e Germania, Paesi nei quali la mini clientela nei ristoranti è da molti anni iper-coccolata. Oltre alle posate a misura di bambino, è possibile trovare children-menù studiati non solo a livello di porzioni inferiori, ma anche di presentazione: un piatto di verdure che formano, per esempio, la faccina di un pupazzo incanta anche il bambino che gli ortaggi a casa non li ha mai assaggiati. Insomma, grande attenzione e grande comprensione. Anche per il dopo-pranzo: moltissimi ristoranti sono dotati di spazi gioco e aree di intrattenimento, così quando i bambini hanno finito, invece di annoiarsi possono divertirsi senza disturbare nessuno. E i genitori, a loro volta, tirano il fiato. Non mancano ovviamente seggioloni e bagni per piccoli, fasciatoi per chi porta il neonato, addirittura dotati di tutto il necessario per il cambio.
Anche in Italia, per fortuna, oggi esistono molti locali a misura di bimbi. Per agevolare i genitori nella scelta del posto giusto per loro, c’è la guida ai ristoranti italiani “Family Friendly”, disponibile in formato cartaceo, sul sito web www.ristorantifamilyfriendly.it e tramite APP Ristoranti Family Friendly scaricabile da App Store e Play Store. 300 ristoranti a misura di bambino, tra cui trovare facilmente il ristorante Family Friendly perfetto e più vicino alle esigenze di famiglia, ma soprattutto dei bambini e neonati.