Venezia, non solo carnevale

Tra capolavori nascosti, ma anche opere d’arte moderne, alla scoperta di luoghi inaspettati: bàcari, gondolieri e artigiani mantengono vivo lo spirito più autentico della città.
E a prezzi ragionevoli…

Dire carnevale è dire Venezia, ma dire Venezia a febbraio non significa solo passerelle di maschere in piazza San Marco. Anzi: proprio gli appuntamenti a tema sparsi un po’ ovunque in città possono essere un buon motivo per scoprire una città più vera, viva e popolare. Fatta non solo da e per i turisti.

Via dalla folla
Stanchi di fare la coda al Campanile o alla Basilica di San Marco? Prendete il vaporetto e approdate all’isola di San Giorgio. Vi aspetta l’ultima opera di Andrea Palladio e una pace olimpica. In alternativa, il circuito Chorus (www.chorusvenezia.org): biglietto unico e ingresso a 16 chiese della città che sono altrettanti scrigni di opere d’arte. San Sebastiano, con gli affreschi del Veronese, o la quattrocentesca Santa Maria dei Miracoli. E poi San Polo, i Frari con la celeberrima Assunta del Tiziano, ma anche Santa Maria dell’Orto e Sant’Alvise, in una zona poco turistica di Cannaregio, dove ritrovare la Venezia più autentica. Sempre da queste parti, si può passeggiare in Campo dei Mori, dove numerose botteghe e gallerie mostrano la vitalità di una delle capitali mondiali dell’arte, anche di quella contemporanea. A Cannaregio merita senz’altro una visita anche il Ghetto, con le sue cinque sinagoghe (tre sono visitabili) testimonianza della varietà culturale della città.

In giro per botteghe
Un altro itinerario nella Venezia meno consueta, ci porta in alcune botteghe di artigiani che continuano, interpretandole in chiave moderna, le antiche attività legate al mare e alla lavorazione del legno. Si può cominciare da uno squèro (cantiere) da cui escono le gondole e le altre imbarcazioni tipiche. Quello di Della Toffola (rio di San Trovaso, Dorsoduro 1097, tel. 0415229146) e quello di Tramontin (www.tramontingondole.it) distano poche centinaia di metri l’uno dall’altro, mentre non lontano da San Marco ha la sua bottega Paolo Brandolisio (Castello 4725, tel. 0415224155), costruttore di remi e forcole (gli scalmi). Le sue opere sono strumenti di lavoro per i vogatori, ma non sfigurano neppure in un salotto, come autentiche sculture. Se invece di una barca vera e propria preferite un modellino assolutamente perfetto, la vostra meta è il negozio-laboratorio di Gilberto Penzo (calle Seconda de Saoneri www.veniceboats.com), massimo esperto di imbarcazioni veneziane. Se poi, al posto dei cappelli falso-gondolieri volete un autentico pezzo unico a prezzo non esorbitante, potete fare un salto nella minuscola bottega di Giuliana Longo (calle del Lovo, www.giulianalongo.com). Dal tricorno al panama l’indirizzo giusto è questo. Infine, in uno dei luoghi di passaggio più battuti dai turisti, un’autentica “macchina del tempo” ci riporta alla Venezia del primo ‘700: la Farmacia Santa Fosca (Strada Nuova, Cannaregio 2234, tel. 041720600). Accanto al moderno negozio di medicinali, esiste un’autentica spezieria barocca interamente rivestita in legno, con bellissime statue, intagli, decorazioni, con i vasi e gli strumenti dell’epoca. Un interno veneziano da non perdere.

All’ombra dei Bàcari
Se pensate che la scelta per un pasto a Venezia si giochi solo nell’alternativa tra un ristorante a 5 stelle e il MacDonalds di piazza San Marco siete fuori strada. In città esistono ancora i Bàcari, ristorantini e trattorie tradizionali a prezzo interessante e con menu rigorosamente locali: sarde in saor, baccalà mantecato, bìgoli in salsa, folpéti… accompagnati da un’ombra di vino Soave. Ecco alcuni indirizzi: Dalla Marisa (Cannaregio 652b, tel. 041720211), vicino all’ex macello, ora sede universitaria, è tanto rinomata tra i veneziani che è sempre meglio prenotare.
Al Bacco (Cannaregio 3054, tel. 0415256093) è un’autentica vecchia osteria. La Patatina-Al Ponte (Campo San Polo 2741, tel. 0418221530) gode di un’ottima posizione, non lontano dai percorsi turistici. Interessante anche il ristorante Gam Gam (Cannaregio 1122, www.jewishvenice.org), proprio all’entrata del Ghetto, con i suoi assaggini di cucina kasher. Ottimo anche per i vegetariani.

 

Dove dormire

• Hotel Amadeus Rio Terà Lista di Spagna 227 Tel. 0412206000 www.hotelamadeusvenice.it Vicinissimo alla stazione ferroviaria, nel cuore del popolare sestiere di Cannaregio.
• B&B Gli Angeli Castello 2161, tel. 3392828501 www.gliangeli.net A poca distanza dall’Arsenale e dai principali monumenti della zona est. Un piccolo albergo gestito dalla gentilissima Sonia, che mette tutti a suo agio grazie a un servizio impeccabile.

Chicche da non peredere

La Libreria Acqua Alta
In una laterale di Campo Santa Maria Formosa, la Libreria Acqua Alta è un luogo magico, che si distingue per l'originale soluzione ideata per proteggere dal fenomeno dell'acqua alta la sua massiccia mole di volumi. I libri sono infatti stipati in arredi alternativi, quali vasche da bagno e imbarcazioni dal fascino tipicamente veneziano. Qui è possibile scovare una grande quantità di titoli prevalentemente di seconda mano o fuori catalogo; tra le varie sezioni, trova spazio un ampio catalogo riservato alla città e alle meraviglie che la rendono unica al mondo. Calle Longa S. Maria Formosa, 5176/b, aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00.

Carnevale di Venezia 2023
Le manifestazioni e gli eventi del carnevale veneziano sono previsti dal 4 al 21 febbraio 2023, ma già da gennaio si comincia a respirare un’aria diversa, le piazze si popolano di affascinanti maschere, le calli e le piazze si riempiono di coriandoli e i canali veneziani si illuminano di luci. Tra gli eventi da non perdere: il Grand Opening del Carnevale sull’acqua a Cannaregio, il Concorso della maschera più bella, la Caccia al tesoro in piazza San Marco, il Corteo della festa delle Marie, il Volo dell’Angelo. Protagoniste del Carnevale sono le maschere: dalla bauta, bianca, priva di naso e bocca, che viene indossata sia da uomini che da donne (la versione femminile si chiama moretta), al medico delle peste, dal caratteristico lungo naso. Per i bambini, è possibile partecipare a un corso di decorazione di maschere del Carnevale di Venezia: un maestro artigiano mostrerà l’antica arte della creazione di maschere veneziane, raccontando storie e aneddoti interessanti.
www.carnevale.venezia.it

Il Leone vichingo
I leoni in marmo che si trovano all’ingresso dell’Arsenale furono portati a Venezia nel ‘600 dal Pireo,
il porto di Atene. Pochi sanno che il leone di sinistra presenta sulla spalla e sul fianco alcune iscrizioni runiche, ossia nella lingua dei Vichinghi. Come mai? L’autore delle scritte era sicuramente un mercenario Variago, popolazione scandinava che forniva la guardia scelta dell’imperatore bizantino. Mandato in Grecia nell’XI secolo per reprimere una rivolta, di cui parla appunto l’iscrizione.