Fare la pace

Difficile riprendere le fila dei rapporti dopo un litigio o un periodo di appannamento. Ma vale la pena mettere ordine nelle relazioni, magari per cominciare l’anno nuovo senza scheletri nell’armadio

Ricominciare a parlarsi dopo un conflitto. Che sia il partner, un amico, un familiare o un collega, prima si fa, meglio è. «I litigi sono sempre legati alle aspettative», spiega Angela Monetti, psicoterapeuta e psicosomatista. La comunicazione s’interrompe perchè c’è una ferita e l’orgoglio è il meccanismo di difesa che subito scatta per proteggere la propria parte più vulnerabile e infantile. E allora? Il primo passo è lavorare su se stessi, riconoscere i propri sentimenti offesi.
«Contare fino a 10, fare una passeggiata sono espedienti  utili per dare un po’ di tempo e spazio alla propria parte infantile, così da potere poi fare emergere l’adulto che è in noi, capace di razionalizzare gli avvenimenti e affrontare un chiarimento con l’altro», consiglia la dottoressa Monetti. Perchè il segreto è non ingigantire l’offesa. RICUCIRE I RAPPORTI È passato tanto tempo e non sapete da dove ricominciare? A volte basta poco, due parole: «Come stai?».
Pronunciate con l’intenzione giusta, con sincerità e non solo in modo formale. Dalla risposta può crescere la prima conversazione dopo anni. Avete litigato con una vecchia amica? Mandatele un mazzo di fiori con un bigliettino: «Ci rivediamo per un caffè? Ho voglia di sapere come stai». Non riuscite a ricucire il rapporto con la suocera dopo l’ultimo scontro in famiglia? Invitatela per un aperitivo con le vostre amiche, sarà un modo carino di farle capire che è ben accetta, se tiene in mente che il suo ruolo è pari a quello di persone a cui tenete, certo, ma che stanno al di fuori della vostra famiglia in senso stretto. Se invece la persona con cui volete ricucire è in ambito professionale, lanciate un messaggio nel mare di internet: la rete è sempre un buon tramite per ristabilire un contatto che si è raffreddato. Unica avvertenza: non entrate mai nello specifico, state sulle generali con tono non troppo confidenziale, serio ma attento e sincero. Se poi l’interlocutore non abbocca, si può provare con il piano b: una telefonata, magari con la scusa degli auguri. Con lui Nella coppia, i litigi fanno più male, perchè le aspettative di affetto e comprensione sono maggiori.
Riallacciare il dialogo non è facile. È un equilibrio sottile tra la resa e la prevalsa. Chi offre il ramoscello di pace ha sempre, in fondo, un’aria di vittoria che riesce a celare malamente e che non sempre va a buon fine. Oppure, chi fa il primo passo può avere la sensazione di ammettere colpe che non ha. Insomma, è come stare in equilibrio su una corda. D’altra parte, andare a dormire con il muso è il modo peggiore per chiudere una lunga giornata. Vale la pena ricordarsi sempre che due persone sono due mondi, ognuno proveniente dal proprio vissuto. L’amore è un ponte tra i due mondi: attenzione a non bruciarlo a ogni discussione.

5 regole per la pace in famiglia

1 Non sconfinate: limitatevi a discutere dell’argomento sul quale avete divergenze in quel momento, senza aggrapparvi a motivazioni che vengono da lontano o affondano in disagi passati. Quello che è successo l’estate scorsa è caduto in prescrizione, ricordatevelo.

2 Armatevi di carta e penna. Un bigliettino al momento giusto, scritto sulla cara vecchia carta, può avere il suo effetto. Scrivete tre righe in cui sintetizzate perchè non vale la pena restare arrabbiati: forse avete esagerato, forse non avreste mai dovuto dire che è come sua madre, forse non è proprio vero che si addormenta sempre sul più bello…

3 Preparate un’offerta di pace da leccarsi i baffi. Una porzione di gelato fuori programma cosparsa di noccioline tostate e di sciroppo al cioccolato, proprio come piace al vostro partner. Oppure un bicchiere di vino che avevate tenuto da parte per le grandi occasioni: presentatevi con due calici in mano e un sorriso da resa incondizionata. Funziona.

4 Siate espliciti: “Non voglio rimanere così, facciamo pace”. Dedicate dieci minuti all’autocritica, ammettete i vostri errori per primi, poi giocate alla pari: un errore a testa, smontate le accuse reciproche.

5 Operazione inversa: dedicate dieci minuti ai motivi positivi che vi tengono ancora insieme, alle caratteristiche del vostro rapporto che vi rendono speciali, alle qualità che fanno della vostra una coppia che può superare tutto, anche questo litigio.